lunedì 4 febbraio 2008

Storia di una copertina


"London Calling" dei Clash ha segnato un'epoca, ha fatto da spartiacque tra due decenni fondamentali per la musica,i 70's e gli 80's, per intenderci. Con "London Calling" i Clash hanno reso, fin dalla copertina, un tributo al Rock'n'Roll. Infatti la grafica utilizzata da Ray Lowry è una perfetta copia di quella usata dal re del r'n'r, Elvis Presley, per il suo debutto discografico del 1956.
Con quell'omonimo album Presley diede il via a tutto quello che poi è successo fino ad oggi. Ray riporta fedelmente i colori ed il lettering di Elvis Presley e colloca il nome del disco nella identica posizione usata dal grafico del Re.
Come per Elvis la foto utilizzata dai Clash è in bianco e nero e come per Presley si tratta di una foto dal vivo, scattata alle ore 22.50 del 21 settembre 1979 al Palladium di New York. L'esatto momento dello scatto è stato determinato grazie all'orologio di Paul Simonon, che si è arrestato nell'istante in cui il bassista percuoteva e spaccava il suo basso sul palco newyorkese. In seguito Simonon regalò l'orologio rotto alla fotografa come ricordo di quello scatto diventato, per alcuni versi, immortale. Sul retro un altro paio di foto live ritraevano i Clash ad Austin in Texas ed ad Atlanta in Georgia, a testimonianza della globalizzazione ormai in atto anche nel punk-rock.
A proposito del retro copertina Ray Lowry ha sempre affermato che lo considera la punta del caos fomentato dai Clash in America. Da segnalare che "London Calling" è stato votato tra i dischi degli anni settanta da buona parte delle riviste inglesi, mentre per le testate americane è uno degli album fondamentali degli anni ottanta, infatti oltreoceano fu pubblicato l'anno successivo rispetto all'uscita europea.
Scherzi di data e messaggi "subliminali", come quello usato dalla British Telecom che utilizzò proprio uno stralcio di "London Calling" come messaggio di attesa nei propri centralini. Il punk al servizio delle grandi aziende.

sabato 2 febbraio 2008

Qtrax: la svolta del peer to peer?


Qtrax, il nuovo servizio online di file-sharing che consente agli utenti di scaricare gratuitamente brani musicali, aveva annunciato che per il proprio lancio avrebbe messo a disposizione 25-30 milioni di tracce protette da copyright grazie al sostegno delle più grandi etichette discografiche.Il servizio gratuito sarebbe stato finanziato grazie ai profitti della pubblicità, che Qtrax avrebbe dovuto dividere con le compagnie musicali. I dirigenti di Qtrax dicono che la tecnologia per la gestione dei diritti digitali consentirà di contare il numero di volte che il brano viene ascoltato, per ricompensare in modo equo gli artisti e i detentori dei diritti, senza restrizioni d'uso da parte dei consumatori.Gli utenti potranno quindi cercare i loro artisti preferiti, scaricarli e salvarli sul loro computer, mentre i messaggi pubblicitari si riverseranno sul desktop, sparendo alla fine del download. Non sarà possibile trasferire i brani su Cd, e non saranno fruibili nemmeno dai possessori di Ipod.
L'obiettivo di Qtrax è quello di sbaragliare la concorrenza dei tanti alti programmi di file sharing,garantendo altrettanta qualità e, soprattutto, legalità.
Ma pochi giorni fa, quando la nascita di questo nuovo programma sembrava ormai cosa fatta, le quattro grandi sorelle della musica (Sony Bmg, Warner, Emi e Universal)hanno subito chiarito che i contatti con Qtrax erano effettivamente in corso, ma la discussione sulle licenze non aveva ancora raggiunto un punto soddisfacente.
Il jukebox del futuro, che tra l'altro non sarebbe stato lanciato da subito in Italia, sembra si sia inceppato ancora prima di funzionare.